Canofari - abat jour Fontana Arte l'illuminazione che arreda

Canofari - abat jour Fontana Arte l'illuminazione che arreda

Abat jour Fontana Arte

Le abat jour Fontana Arte si può dire che sono il prodotto di bandiera di questa grande azienda italiana. Nel 1953 Max Ingrand Fontana Arte firma uno dei progetti più importanti per l’azienda, un prodotto tutt’ora in catalogo: la lampada fontana di Fontana Arte che con la sua caratteristica forma è diventato un best seller nella storia dell’arredamento e del design.

Questa lampada reinterpreta in chiave moderna ed elegante la classica abat-jour: il corpo bombato si allunga verso un ampio paralume, ed è realizzato quasi totalmente in vetro soffiato bianco che nasconde al suo interno diversi punti di illuminazione che permettono alla lampada di illuminarsi del tutto in diverse intensità oppure di illuminare solo il paralume o solo la base. La forma tonda e morbida e il colore bianco fa pensare ad una candida nuvola avvolgente che riesce non solo ad illuminare ma anche a regalare valore allo spazio. Nel 1881 Luigi Fontana fonda l’azienda come specializzata nella produzione di lastre di vetro per uso edilizio è poi nel 1931 sotto la direzione artistica di Giò Ponti che FontanaArte diventa sempre più simbolo di creatività, avanguardia e ricerca producendo oggetti unici dal grande valore formale tra cui appunto la lampada Fontana e anche la lampada Uovo di Ben Swildens un interessante uovo luminoso (oggi con tecnologia led) in vetro soffiato bianco satinato in cui convivono armonicamente simmetria e asimmetria. Le lampade Fontana Arte sono da allora diventate un must nel campo dell’arredamento e dell’illuminotecnica non a caso sono tra le più riprodotte al Mondo

La lampada 3247TA  con diffusore in vetro soffiato bianco satinato e struttura in metallo nichelato è presente praticamente nelle case di tutti come abat jour o lampada da tavolo o da terra.

Le lampade da tavolo Fontana Arte sono la fetta più grande della produzione dell’azienda. Basta pensare alla lampada Bilia di Gio Ponti del 1932 che nella sua semplicità è geniale al contempo: una sfera luminosa appoggiata in equilibrio su un cono in metallo spazzolato nichelato, l’esempio di come due elementari forme geometriche quando incontrano la magia compositiva possono sorprendere e meravigliare.

La storia dell’azienda è la storia del design italiano, come quando Gae Aulenti esordisce nel campo dell'illuminazione progettando Giova nel 1964 oggi disponibile in due forme e con tecnologia led. Una via di mezzo tra una sfera luminosa e un vaso: base in metallo cromato. Sfera centrale in vetro trasparente soffiato. Sfera interna in vetro bianco opalino lucido. Semisfera superiore in vetro soffiato rosa con bollicine decorative. Troppo impegnativa forse per essere una abat jour ma sicuramente una lampada da tavolo di grande effetto scenico.

Chi è alla ricerca di un abat jour originale può optare per la lampada Mano di Pietro Chiesa  ha la base composta da una mano in polvere di marmo e resina che ‘’afferra’’ lo stelo in metallo a sezione quadrata. Il diffusore è in tessuto nero. Un progetto più moderno è la lampada Equatore di Gabriele e Oscar Buratti del 2017 ‘’Se nelle tradizionali abat-jour il diffusore alloggia al suo interno la sorgente luminosa, in questa famiglia di lampade il diffusore è paradossalmente e suggestivamente vuoto e l’effetto luminoso è prodotto da due dischi luminosi all’interno di una fascia metallica centrale, visibile sul paralume e che richiama la linea dell’equatore. La luce prodotta dai Led, grazie a schermi interni disposti a strati, si distribuisce regolarmente sulla superficie dei dischi, irradiandoli magicamente di luce ‘’ un effetto stupefacente di diffusione della luce, più facile da ammirare che da descrivere.

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